La Mindful Eating come metodologia innovativa
di approccio al cibo
Visto il crescente aumento del tasso di sovrappeso e obesità e le difficoltà mostrate dalle persone a mantenere il peso raggiunto dopo un periodo di dieta ipocalorica, vi è un crescente interesse, in Italia come nella comunità scientifica globale, al modo in cui protocolli di Mindful Eating, basati sulla mindfulness, possano aiutare le persone a gestire il proprio peso in maniera salutare, destrutturando modalità disfunzionali di relazione con il cibo, al fine di costruire con esso un rapporto funzionale ed altamente godibile.
La MindfulEating è una metodologia innovativa di approccio con il cibo, la prima in assoluto a non prescrivere cosa mangiare e cosa non mangiare, lavorando, invece, sul modo in cui ci relazioniamo al cibo, indicandoci come mangiare.
La Mindful Eating per imparare
a gestire le abitudini alimentari e il proprio peso
La Mindful Eating ci insegna ad essere consapevoli delle proprie abitudini alimentari, delle sensazioni che si provano durante un pasto, dei pensieri e delle emozioni che si hanno sul cibo, consentendo a noi stessi di apprezzare pienamente il profondo vissuto sensoriale del mangiare e di porre maggiore attenzione a quello che mettiamo nel piatto.
Tanti sono gli esempi di situazioni correlate al cibo che sicuramente ciascuno di noi ha sperimentato e vissuto frettolosamente quanto inconsapevolmente:
-
Mangiare fin quando si è troppo pieni e poi sentirsi in colpa o stare male
-
Mangiare emotivamente, perchè annoiati, stressati o ansiosi, piuttosto che per fame
-
Mangiare velocemente senza veramente assaporare e gustare il cibo
-
Sgranocchiare snack mentre si è impegnati a fare altro (pc, cellulare,TV, libro, studio…)
-
Mangiare solo perché è l’ora del pasto senza capire se si è affamati o no
-
Saltare i pasti, non prestando attenzione ai segnali di fame
-
Non riuscire ad accettare il proprio corpo così come è
Tramite le pratiche di Mindful Eating invece si impara ad ampliare la propria consapevolezza circa le proprie abitudini alimentari e il modo in cui ci relazioniamo con il cibo, ma anche a noi stessi e al nostro corpo.
Espandere la nostra consapevolezza in tal senso ci aiuterà a prendere decisioni maggiormente lucide circa il quando, il cosa, il quanto e il dove mangiare. In questo modo impariamo a disattivare il pilota automatico che guida i nostri schemi alimentari abituali e a godere appieno dell’esperienza sensoriale del mangiare, momento dopo momento.
La Mindful eating per gestire la fame nervosa
e altri stati emotivi
Chi mangia in modo mindful sa riconoscere le proprie vere risposte al cibo (cosa ci piace, cosa non ci piace), distinguendole da altri bisogni o stati emotivi (desiderio di affetto, noia, stress, tristezza, felicità), senza cadere nel giudizio e nel senso di colpa. Chi mangia in modo mindful sa riconoscere i segnali di fame e di sazietà che ci invia il nostro corpo per poterci autoregolare e quindi poter mangiare quando siamo davvero affamati e smettere quando siamo sazi.
La mindful eating ci insegna inoltre a perdonarci e ad essere compassionevoli verso noi stessi e i nostri saltuari eccessi, sviluppando una profonda accettazione.
Comprendere le connessioni esistenti fra le emozioni ed il comportamento alimentare è parte fondante del processo che porta a divenire un mangiatore consapevole e rappresenta un obiettivo importantissimo in termini di prevenzione e trattamento dei comportamenti alimentari disfunzionali, come la fame nervosa, il binge eating e la bulimia.
Attraverso le pratiche di Mindful eating si impara quindi a:
-
Mangiare solo quando abbiamo fame
-
Smettere di mangiare quando siamo sazi
-
Riconoscere i momenti in cui mangiamo senza consapevolezza
-
Avanzare nel piatto il cibo che in quel momento non sentiamo di voler mangiare
-
Riflettere su quanto sia nutriente ciò che stiamo mangiando
-
Assaporare ciascun boccone prima di prendere il successivo
-
Evitare di svolgere altri compiti e distrarci quando mangiamo
-
Approcciarci al nostro modo di mangiare in modo non giudicante
-
Non spizzicare