Skinny Fat
Probabilmente avrete già sentito parlare dei “falsi magri”, o skinny fat, o di obesità centrale o, ancora, di obese weight syndrome: sotto queste nomenclature, più o meno scientifiche, sta il concetto che si può essere obesi o avere simili fattori di rischio metabolici e cardiovascolari anche se apparentemente in normopeso.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza. L'Indice di Massa Corporea (IMC o BMI dall'inglese) è uno strumento frequentemente utilizzato per la valutazione del peso corporeo; sulla base del nostro peso e altezza possiamo sapere se siamo in sottopeso/normopeso/sovrappeso/obeso.
Tuttavia presenta molto limiti che adesso vedremo.
Il BMI, pur rimanendo un semplice e immediato indicatore del sovrappeso e dell’obesità, deve essere considerato solo uno tra i parametri che possiamo utilizzare per capire se abbiamo un eccesso di peso.
Per il fatto che il BMI tiene in considerazione soltanto il peso e l’altezza, ad uno stesso valore possono corrispondere, diversi tipi di composizione corporea, di massa muscolare e di grasso corporeo. Pensiamo a quanto possono essere diversi i 90 kg di un atleta o di un signore sedentario.
Un criterio specifico per capire da cosa è determinato il nostro peso ed il nostro valore di BMI è quello di effettuare l’esame della composizione corporea che misura la percentuale di massa grassa, massa muscolare e liquidi. Prendendo quindi come riferimento la percentuale di massa grassa possiamo definire che è in obesità chi ha:
> 25% di massa grassa per gli uomini
> 32% per le donne.
Da ciò si capisce che si può essere in obesità anche con un peso normale o un leggero sovrappeso, se per esempio si ha una massa muscolare molto bassa. Questo può succedere soprattutto alle donne o a uomini molto longilinei.
Anche la distribuzione del grasso conta: per questo ci viene in aiuto un altro indicatore, ovvero la misurazione della circonferenza vita e il rapporto vita/fianchi, perché è il grasso addominale quello maggiormente associato a rischio cardiovascolare, diversamente da quello gluteo-femorale che ha invece risvolti prevalentemente estetici nelle donne.
Gli individui con un peso corporeo normale in base all'indice di massa corporea (IMC) e un'alta percentuale di grasso corporeo mostrano un alto grado di disregolazione metabolica. Questo fenomeno è associato ad un rischio significativamente più elevato di sviluppare la sindrome metabolica, disfunzione cardio-metabolica e con una maggiore mortalità.
Questo implica che una persona con un peso normale e una massa grassa elevata e/o prevalentemente localizzata a livello addominale può avere lo stesso rischio di avere un evento cardiovascolare (infarto, ictus, ischemia, ecc.) di una persona con un peso elevato.
Da queste informazioni emerge l’importanza di riconoscere questi gruppi ad alto rischio attraverso misurazioni più accurate rispetto al solo BMI (o alle tabelle del peso ideale).
Nella mia vita quotidiana mi è capitato spesso di conoscere persone che si ritenevano assolutamente immuni da problemi relativi alla nutrizione per il semplice fatto di avere un peso normale, ma un occhio clinico coglie rapidamente i segnali di disregolazione metabolica, da confermare tramite accertamenti strumentali.
Allo stesso tempo, ho conosciuto persone afflitte da qualche kg di troppo sulla bilancia che in realtà avevano tanti muscoli e relativamente poco grasso.
Per tale ragione consiglio vivamente una visita nutrizionale preventiva accurata e corredata di esami approfonditi al fine di evitare spiacevoli sorprese!
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